Integrity ‘To Die For’

(Deathwish
2003)

Nuova release per gli eroi dell’hate-core made in Cleveland. Questo MCD appare senza troppi dubbi un album metal che di hardcore conserva, seppur chiaramente presenti, ormai solo poche sfumature. Il brano di apertura, Taste My Sin, fornisce subito le coordinate giuste: un pezzo ritmato e furioso con assolo tipo Iron Maiden, che in finale non guasta. Quest’uso spavaldamente metallaro della chitarra compare un po’ ovunque e più di una canzone si apre con un arpeggio.
Altro brano che spicca è Hated of the world, ma anche le ultime due tracce non lasciano indifferenti grazie soprattutto alla voce di Dwid. Unico membro rimasto della formazione originale ha da sempre caratterizzato con la sua ottima voce il suono degli Integrity e, insieme a Tony Erba dei Face Value, rappresentò bene lo stereotipo del front man hardcore che da Cleveland, nei primi anni ’90, influenzò tutto il genere.
Da menzionare il lavoro del giovane bassista che è davvero gradevole, nonché due brevi pezzi strumentali che fanno decisamente atmosfera.
Punto saliente del MCD è l’artwork realizzato da Jakob Bannon, grandioso illustratore dei migliori gruppi hardcore (dai Converge ai Poison The Well) che anche qui stupisce con un inquietante lavoro dagli apocalittici contorni.
Complessivamente un’uscita riuscita e molto ben curata che però ha quasi nulla a che vedere con i fasti di Those Who Fear Tomorrow album d’esordio che faceva tremare il cielo. Considerazione di cui credo gli stessi Integrity sarebbero d’accordo visto che durante il tour europeo di questo autunno su oltre un’ora di concerto solo un paio di canzoni avevano meno di sei anni…

Voto: 7

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Autore: michelepan@katamail.com