Crazy Rhythms

“CRAZY RHYTHMS”

autore: Feelies

etichetta: Stiff

anno di pubblicazione: 1980

con: Glenn Mercer, Bill Million, Keith De Nunzio, Anton Fier.

Il problema di tutti i movimenti musicali è quello di un’uniformità, per cui ai pochi nomi realmente interessanti e innovativi si accodano sciami di brutte copie, se non addirittura brutte copie delle brutte copie, e la new wave non ha certo rappresentato un’eccezione a questo indirizzo. I Feelies sono stati uno dei pochi gruppi di quel periodo a distinguersi da quelle che erano mode e tendenze, dando luogo a un caso di bizzarra anomalia. Formati dalla coppia Bill Million e Glenn Mercer, due ragazzi che subiscono la fascinazione per i Beatles – la cover di Everibody’s Got Something To Hide Except Me And My Monkey adorna proprio quest’album d’esordio – e per i Velvet Underground del terzo LP, presentano in squadra anche il batterista Anton Fier, proveniente dagli Electric Eels e poi con Pere Ubu, Lounge Lizards e nel suo progetto Golden Palominos. La loro musica è un pop fortemente ritmato, intricato nelle soluzioni e nervoso nei risultati, che lascia però intuire anche il recupero di un suono chitarristico cristallino a la Byrds, questo dettaglio ne fa dei precursori di celebrità come REM e Yo La Tengo. Tutto ciò li pone al di fuori delle parti: né new, né no, né punk, né dark e neppure, tanto meno, nuovi psichedelici. Quando penso ai Feelies, però, vedo oltre e riesco così a legarli indissolubilmente alla loro epoca: vedo il gruppo da piccolo club, che non è certo stato creato per ammansire le folle, e vedo la fine dei grandi concerti da stadio, ritrovo nelle loro canzoni il carattere intimista che era stato privilegio delle filastrocche cantate da Jonathan Richman e, di conseguenza, penso a Qualcosa di travolgente e a Tutti pazzi per Mary. Cazzo, quante fantasie dietro alla foto di quattro ragazzi brufolosi. Dear crazy rhythms….