El Guapo ‘ Fake French’

(Dischord/Wide 2003)

I concerti italiani, sul finire dello scorso anno, avevano parlato chiaro.
Gli El Guapo hanno donato la perfetta forma pop a tutto il coacervo di influenze che caratterizzava il loro precedente lavoro.
Movimenti alla Suicide, senso pop che ricorda tanto i Kraftwerk quanto gli Human League, ironia devolutiva, intrecci vocali che solo i Gang of Four avrebbero saputo concepire; il tutto messo insieme da un suono ipnotico e visionario che non può non rimandare ai This Heat di “Deceit” e da testi surreali, spesso costruiti in forma di filastrocche e/o botta e risposta. Una dozzina di pezzi psichedelici (a farla da padrone sono i mille colori dei synth) tanto piantati nel presente (i ritmi da dancefloor alla Adult, gli unici a cui potremmo partecipare, di undergroud e pick it up) quanto decisi ad aggiornare una serie di musiche ‘antiche’; dal valzer (Hollywood Crew) alla canzone francese (la title track), al recupero di certe influenze balcaniche (I Don’t Care, un’ipotesi futuristica di David Thomas?) che caratterizzano anche l’altro progetto di Pete Caffarella ovvero i fenomenali ABCs (riscoprite il loro omonimo esordio del 2001, un gioiellino tra folk, free jazz e minimalismo).
Con “Fake French” gli El Guapo si confermano tra le realtà più significative di questi anni nonchè si propongono come punto di riferimento per gli anni a venire.
Esaltante.

Voto: 9

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Autore: agguato@hotmail.com