Radiobabylon ‘Buska’


(Artenomade 2002)

Premessa che spero non infici la validità della recensione, posso dire che di alcuni componenti del gruppo sono amico, chi in maniera più, chi in maniera meno continuativa. Comunque il legame c’è, segno della semplicità e della naturalezza con cui questo manipolo di musicisti ( dieci compreso il tecnico del suono parte integrante del gruppo) vive la propria arte, non atteggiandosi a chissà chi o chissà cosa. Questo disco rappresenta, e lo dimostra chiaramente, il progetto di un gruppo di persone che si sono trovate e hanno trovato nella musica il modo per dire e contestare quello che intorno a loro non va, alla maniera e sulla scia di certa musica italiana di critica. Non solo canzonette quindi anzi la forma della “canzonetta reggae/ska” come veicolo per arrivare ballando dove vogliono e sperano di arrivare. Basta leggere i testi se si riesce a stare fermi oppure dedicarcisi direttamente alla fine del cd. Per iniziare ascoltatevi Un Futuro Mancato, pezzo dedicato alla ricapitolazione della propria vita che avviene in certi momenti, in cui bisogna capire e spiegarsi quello che si è diventati; lavoro più facile certo con questo ritmo ska in sottofondo (consiglio per gli acquisti).
Poi continuate con Se, ma…forse, riflessione sulla stupidità della tossicodipendenza e sui i miti mancati. E proseguite, sempre ballando questa miscela di reggae, rocksteady, preparata per voi (ne cito a caso qualcuno) dalla voce di Tiberio Tiberi, dal sax venato di malinconia di Mirco Brandi, dalle percussioni percuotenti di Roberto Angeletti, dalla chitarra di Stefano Della Mora.
Per continuare con un’ ironica critica ad ogni dispotismo (tema sempre attuale) nella canzone Il Regno; e ancora la rievocazione skastorica con Guadalajara, pezzo incentrato su uno degli episodi più cruenti della guerra di Spagna. Oppure Amedeo, tragicomica storia di uno “non allineato”. Altro esempio la canzone Io Non Ci Sto, su un anno di servizio militare vissuto come un anno di detenzione, con l’unica colpa di aver compiuto l’età per la leva, una delle tante storture e inutilità fortunatamente in via di cessazione; chissà forse i legislatori hanno sentito il pezzo e sono stati aiutati nella scelta. Potenza della musica.
Vi consiglio di vederla in atto questa potenza beccandoli in qualche locale perché sono trascinanti e coinvolgenti, si divertono e fanno divertire senza sovraincisioni e remissaggi, assicurazione data da più testimoni oculari e gambali. Meglio di così…

Voto: 7

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