Tuxedomoon ‘Live in St. Petersburg’


(Neoacustica/Materiali Sonori 2002)

Recensire questo disco dei Tuxedomoon, il loro primo live ufficiale in venticinque anni (sì c’era stato ‘Ten Years In One Night’, ma era stata una compilation di pezzi suonati in diversi concerti, non in un’unica serata), è come ritrovare un vecchio amico. Un amico di cui si erano perse le tracce da tanto tempo, un amico che ha continuato a vivere e a mantenersi autentico, il cui ricordo ritornava alla mente ma per un motivo o un altro, non pensavo, ma forse non volevo, sapere che fine aveva fatto. Quando ho letto dell’uscita del disco mi sono affrettato a prenderlo, per cercare di capire sentendolo, se qualcosa era cambiato e, se era successo, come: in meglio o in peggio.
L’ascolto è stato rilassato e mi ha subito tranquillizzato, dalle prime note del sax di Brown, ho capito che loro erano, e fortunatamente sono, ancora loro, senza tanti più e meno, solo Tuxedomoon e tanto basta.
I pezzi si alternano senza strafottenza, senza chiedere di più di quello che possono e devono, è il minimo richiesto, dare. La voce di Brown e quella di Reiningen si intervallano ai tapes; i loops delineano il contesto storico artistico che li contraddistingue, passiamo dal post dark alla new wave più defilata alla musica ben suonata. Squarci di violino tinteggiano di classico un suono che non ha tempo, un accordo nella tradizione e uno nel presente.
Come per dire che non sono stati inattivi, che non hanno smesso di crederci nella loro musica, che hanno e continuano a ribadire che meritano un posto d’onore nella storia musicale e un posto vicino a voi a tavola a bere un bicchiere di vino, nel pub a sorseggiare una bella birra, come amici che non conoscerete mai. Ma che importa, basta avere i loro dischi per averli accanto. A partire da questo live, corredato da moltissime foto e testi. Affrettatevi, è in edizione limitata, come per dire che gli amici veri non ne servono molti. Bastano quelli giusti.

Voto: 8

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