Perturbazione ‘In Circolo’


(Santeria/Audioglobe 2002)

L’allegra famigliola (come essi stessi amano definirsi) dei Perturbazione ci dona, col suo terzo album uscito su Santeria, un manicaretto di indie pop italico davvero squisito. Lucidità, un indiscutibile gusto in fatto di songwrting, lyrics sobrie e capaci di insinuarsi nei pensieri dell’ascoltatore ascolto dopo ascolto è esattamente ciò che i circa cinquanta minuti di “In Circolo” ci offrono a piene mani, senza cadute di tono o cedimenti troppo ‘easy’.
A metà strada tra un cantautorato senza pretenziosità stucchevolmente manierose e un piglio consapevolmente underground (senza per questo cadere in inutili antagonismi in fatto di sound), le quattordici tracce danzano e volteggiano imberbi e incuranti tra stilemi pop ora over, ora under mainstream. Nel disco convivono piccole dosi di sferzate pop punk (Mi piacerebbe) e dolcissime ballad agrodolci che possono ricordare con disinvoltura ora un Battisti mid tempo (Senza una scusa), ora un Neil Halstead tutto italiano con o senza Mojave 3 (vedi I complicati pretesti del come, a mio avviso la vera perla dell’album). Nonostante la cura e la pulizia delle registrazioni, l’attitudine lo-fi fa capolino qua e là a livello di semplicità delle strutture di alcuni brani in Pavement-style (Arrivederci addio), così come una certa ricercatezza brit di fondo può arrivare a conferire ad altri (This ain’t my bed anymore) pennellate shoegazing che riportano alla mente la levità dei Trembling Blue Stars.
Bello anche il dosaggio degli strumenti e l’intaglio sonoro operato in ogni brano dal sestetto torinese, dalla tromba e i coretti lounge di Cuorum all’essenzialità rockish-folk de Il senso della vite, per non parlare del violoncello di Elena che è in grado di aggiungere una patina di struggente malinconia soffusa anche a motivetti semplici e diretti.
Davvero sorprendente ciò che un po’ di buon gusto e uno scarso interesse per il sensazionalismo da emulazione esterofila possono generare in un panorama invece generalmente angusto come quello indie pop nostrano…
“In Circolo” come buon esempio che molte altre bands italiote farebbero bene a seguire? Bah…. non sono in vena di polemiche oggi… e concludo dicendo soltanto che è davvero un ottimo disco.

Voto: 8

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