AA.VV. ’15Id fifteen italian dishes’

(Raving Records/Wide 2002)

Però però però…
Ma guarda che belle cosine che si possono trovare da queste parti. Addirittura qualcuno che dimostra interesse per la musica… che cerca di proporci qualcosa di nuovo… e ci riesce anche bene.
Beh, primo passo decisamente azzeccato questo “15Id fifteen italian dishes” della Raving Record.
Eterogenee le proposte e tutte decisamente a bersaglio.
I Caboto ci introducono all’esperienza con toni decisamente post e drumming-piacevolezze-pianistico-atmosferiche. Autobham trascinano i nostri corpi sospesi nel liquido amniotico generato dai loro ritmi glitch minimal evocativi (mi han ricordato certi StRide). Post-noise introdotto da bel basso-batteria sostenuto e sporcato da rumorismi ritmati per Almayer (non male davvero). Gli Slope arpeggiano e costruiscono-intarsiano-decostruiscono con chitarra-basso-batteria fra stop and go post-piacevoli (da tenere d’occhio questo gruppo-aperto). Rilassanti.
Improv free-form a partire da classico quartetto rock per Vonneumann, sfilacciano i suoni e ricamano sopra con l’elettronica mentre si paradidla e si picchietta sfreghetta la chitarra. Apprezzo e mi interesso.
Aria di gioventù sonica per gli Abarthjour Floreale, con progressioni-distorsioni a volte anche hard e deliziosa voce. Avanti avanti.
Comfort ci camminano sulla schiena con incedere sincopato e distensione da liquide armonie chitarristiche (queste chitarre carezzate vagamente Windsor for the Derby), sospensione ambiental notturna e reprise che recupera ritmo, sviluppo ed evoluzione. Bella sessione.
Appaloosa ci potrebbero far ballare intorno intorno, col loro rock circolare, pugni e carezze. E proprio così lo vogliamo.
Lillayell ci deliziano con deliri-racconti-patchwork sussurrati al megafono dissonanze e accelerazioni impro-rock.
Cambi di tempo e basso gorgogliante per gli skrjabin hc2: (Tortoise mica così lontani, ma chissà se frega a qualcuno) che spingono avanti a calci e calcetti nell’ascolto.
Ellettronica iperfrequenziale e glitch per 8brr, come cercare di riempire lo spazio di una stanza vuota solo con capocchie di spillo. Mi gusta mucho.
Cullacervello il pezzo successivo degli I haven’t seen a yeti yet, fra la nenia da carillon a due chitarre e i deragliamenti chitarrosi dark.
Zero Tolerance for Silence impro-noise su base ritmica sempre presente, dal rifferama alle spigolosità, dal flusso alla nota singole. Essenziali.
Generoso Gallina, teatralità francofon vocali e cupezze basso batteristiche aprono variazioni a-stilistiche vagamente polviane.
Chiudono gli One Dimensional Man con il loro corposo noise rock, basso pieno e sferragliante, chitarra ipercompressa e batteria che prende a calci in culo i timpani più raffinati. Altro da chiedere? Penso proprio di no.
Insomma qui abbiamo 78 min. di musica ottima, eterogenea sia per quel che riguarda i generi che per quel che riguarda la provenienza.
Ogni singolo gruppo è stato più che degno di attenzione (oltre le solite conferme ovviamente).
Questo cd è in vendita sul sito della Raving Records o ai concerti dei gruppi che hanno fatto parte di “15Id fifteen italian dishes”, non lo trovate nei negozi.
Quindi la conclusione è: collegatevi al sito, controllate le date dei gruppi, scegliete un nome che vi aggrada, uscite di casa e preparatevi a passare una bella serata.
Magari ci si incontra.

Voto: 9

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