SUBSONICA Mamamia (Senigallia)

MOLTO EMOZIONALE…Non voglio sembrarvi troppo influenzata dal contesto “ultrastellare” o “spaziolunare” che i Subsonica incarnano, ma questo live, che arriva dopo le prime esibizioni di Febbraio, ha rappresentato un incontro ravvicinato con la maturazione di personalità in crescita.
Eva-Eva dà il via all’esibizione; è il pezzo che per testo, musiche, strumenti ed esecuzione anticipa e riassume la struttura dell’intero concerto: sonorità tradizionali, quanto tribali, alterate e distorte, persino la voce con l’utilizzo del vocoder, che ritroviamo anche in Dentro i Miei Vuoti, rende metalliche parole intime e voluttuose. Così emerge immediato il contrasto; già il titolo Microchip Emozionale è un ossimoro, e tale si conferma l’intero album del 2000 al livello musicale descrivendo la natura dei SUBSONICA, con Amorematico c’è addirittura una fusione, un compenetrarsi fra sentimento e ragione, tra ciò che nasce dall’anima e ciò che elabora la mente. Questa dimensione l’hanno portata nel live e la trasmettono in chiaro, riescono a rendere limpido l’incontro fra elementi contrari ed opposti, tanto che sembra impercettibile un’ eventuale rielaborazione dei brani; all’inizio il pubblico è colto di sorpresa proprio perché non ci si aspetta di essere coinvolti subito dai loro pezzi più conosciuto, quali Aurora Sogna, Albe Meccaniche, Liberi Tutti, Strade, Tutti i Miei Sbagli, e non ci si aspetta, soprattutto, un’esecuzione tanto pulita. Ma a metà concerto i musicisti torinesi concedono spazio alla sperimentazione, alla fusione, assistiamo all’evoluzione di tracce familiari, rivisitate e rinnovate, ipnotizzano una platea fino ad allora scatenata e resa statica per la concentrazione, non certo dalla noia. Il tutto vissuto in maniera fisica anche dagli stessi componenti del gruppo, la tastiera di Boosta, resa mobile da una molla innestata come base, sembra un corpo inerme che egli ravviva e plasma tanto con impeto quanto con delicatezza, le figure degli altri componenti sono la coreografia umana della disposizione sonora, e Samuel, simbolo unificatore e aggregante, assapora i ritmi per poi esprimerne i contenuti.
Da vedere quindi, anzi, da vivere, quanto meno da ascoltare; per cominciare visitate il loro sito dove troverete tutte le informazioni sui concerti, la discografia e quant’alto.

Paola Pela