Settlefish ‘Dance A While, Upset’

(Deep Elm Records 2003)

Ebbene sì, ogni tanto i miracoli succedono: può accadere che una band praticamente tutta italiana finisca alla corte della Deep Elm e diventi una grande rivelazione della scena emo. Beh, i Settlefish non sono ancora così famosi ma se continuano a seguire questa strada mi è fin troppo facile prevedere un discreto successo in futuro.
La band sfoggia una line-up tutta italiana, i tre musicisti principali sono di Bologna, mentre Jonathan Clancy (cantante) è canadese. Hanno già partecipato al nono volume dei famigerati Emo Diaries e con questo debutto mostrano una professionalità e una capacità di comporre belle canzoni sicuramente notevoli.
I Settlefish si vanno a collocare in quel lato di ‘alt rock’ dell’emo, quello più vicino agli Appleseed Cast (il paragone viene spontaneo) che ai Pop Unknown; ma ciò non vuol dire che si perdano nelle menate alternative dei primi, nè nelle melodie abbastanza semplici dei secondi.
I Settlefish adottano uno stile che passa tranquillamente in mezzo: un sound molto pulito e ricamato che non disdegna comunque di esplodere rabbiosamente ogni tanto. Soprattutto in pezzi come On Simmetry Pebbles e Measures Can Divide si nota la maturità dell’emo che suonano i Settlefish: quasi un indie rock venato da qualche esplosione punk. L’album è poi sospinto avanti da una produzione veramente eccellente che fa risaltare al meglio tutte le qualità della band, riuscendo a convincere anche i più scettici.
Insomma in attesa dello split con i Desert City Soundtrack non rimane che sollazzarci con questo piccolo capolavoro di criptici testi e complesse melodie.

Voto: 9

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Autore: nukep@inwind.it