(Wagram 2002)
I Brad vedono la luce dieci anni orsono, progetto guidato dal vagabondo cantante e autore Shawn Smith, (vagabondo perché presente in diversi progetti dai Satchel ai Pigeonhed e a lavori solisti) circondato da illustri amici, primo tra i quali Stone Gossard, spina dorsale insieme ad Eddie Vedder dei Pearl Jam. Chiariamo subito che nonostante la presenza di Gossard e un’indiscutibile amicizia con la band di Seattle, i Brad poco hanno a che vedere con i loro “cugini”: la voce a tratti, soprattutto negli episodi più rock, richiama quella di Vedder, così come, inevatibilmente, il caratteristico suono di chitarra di Gossard, ma tali episodi sono rarissimi. La cifra stilistica dei Brad consiste in lente ballate dove il piano, le chitarre acustiche e la voce nasale di Smith sono protagonisti assoluti e che rende la loro musica se non originale, sicuramente riconoscibile e “personale”. La produzione è precisa e curata senza andare sopra le righe o appesantire i brani a completo servizio delle canzoni.
Come già detto, protagoniste assolute sono le ballate, sottolineato dal duo iniziale di Brothers ansd Sisters e Shinin’ (quest’ultima potenziale singolo, tra le più orecchiabili del lavoro); notevole anche Never Let Each Other Down e Takin’ It Easy, mentre Revolution è un’inutile copia dei Pearl Jam, nei suoni e nel cantato, ma è un’episodio isolato. Il disco prosegue con dolci ed eteree ballate senza grandi picchi ma mantenendosi sempre su ottimi livelli.
Una semplice e piacevola conferma.
Voto: 7
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