Stephen Dedalus ‘Smoke’


(Autoproduzione 2010)

Esordio della band jesina Stephen Dedalus, il nome un omaggio al protagonista dell’Ulysses di Joyce.
Un’autoproduzione che trasuda qualità ma soprattutto spicca per onestà e semplicità: quello che colpisce di “Smoke” è il sentore 90’s che traspira, per una volta tanto non un semplice rifarsi a generi definiti e abusati croce e croce di tanto underground nazionale, ma attitudine, intesa come ripescaggio della forma canzone, rock e non, nuda e cruda.
Azione non prestabilita e artefatta, naturale. Risultato non prestabilisto e artefatto, naturale. Merce rara e preziosa, oggi.
Che poi, a dirla tutta, mancano gli Anni Zero arty e la ricerca dell’effetto, ma non i sapori della chitarra di Geoff Farina o il retrogusto di sabbia dei Calexico: ingredienti sulla carta di difficile abbinamento ma che, se usati come condimento di un piatto derivato da una cucina rock/grunge funzionano, fidatevi.
E per mettere i puntini sulle i, semplicità per modo di dire: qui blues là folk, qui sfuriate hard lì ritmi in levare. Insomma, la materia è tanta e ben amalgamata, con l’anima del gruppo sempre a fuoco.
Per una volta tanto mettiamo da parte il flusso del tempo sempre più rapido, gli hype, lo stare al passo coi tempi, che se ci pensi è la fregatura. Rallentiamo. Fermi.
Distendiamoci, e godiamo di bagliori che con noncuranza tendiamo sempre più a dimenticare.

Voto: 7

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Autore: alealeale82@yahoo.it