Specially Mild ‘Multiverso’


(Autoprodotto 2010)

Non sono certo dei novellini questi Specially Mild, quartetto di stanza a Castelfidardo ormai giunto al terzo ep dopo l’esordio “Autoreverse” (2007) e il seguito “Calibro 23” (2008). Scorrendo il loro curriculum si notano vittorie e partecipazioni a tanti concorsi di prestigio nazionale, con anche un live in quel di Londra.

Londra, la Gran Bretagna e il suo pop-rock sembrano i riferimenti più vicini alla musica della band, il cui cantato (non male la poetica dei testi, sorvoliamo sulla voce…) italiano e la ricerca spasmodica della melodia inserita comunque in un contesto rock zavorra saldamente il disco all’italica tradizione. Chitarre taglienti, spruzzatine sintetiche appena accennate ed un piano molto presente sono gli elementi costituenti la miscela degli Specially Mild, che però, a dir la verità, resta piuttosto scialba. Ascolto e riascolto più volte il disco ma non c’è niente che incida veramente. Un sussulto risveglia l’attenzione all’attacco “softronico” (molto) vagamente in zona Mùm della conclusiva Cara Polvere ma presto tutto affoga in un rock malinconico e un po’ incazzato che però non graffia.

Troppo molliccio come rock, poco spinto nelle altre direttrici (pianistica/elettronica), “Multiverso” non è certo un lavoro memorabile. Ok, siamo ancora nella fase degli ep, quella in cui le band cercano il proprio sound più o meno definitivo. Speriamo che i nostri lo trovino in fretta.

Voto: 4

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