Marzio Bertotti ‘Il Furore della Vita Insolente’

(Vacation House Recordings/Escape From Today 2009)

A molti il nome di Bertotti non dirà molto, questo perché è conosciuto ai più con lo pseudonomimo di Mungo, chitarrista nella storica formazione hardcore punk dei Declino. Cosa dobbiamo aspettarci, dopo anni dall’ultima reunion con la band, da questo album solista?
Fortunatamente non c’è bisogno di aride ipotesi, ce lo spiega lo stesso Marzio nelle prime pagine del booklet, ‘Furore della Vita Insolente’ è stato ispirato da un periodo trascorso in completo isolamento tra le montagne, ove le canzoni sono state composte con voce e chitarra e poi riarrangiate in studio con l’aiuto di diversi musicisti amici. Come obiettivo, plasmare la rabbia e il disgusto verso la condizione e la società umana con una musica che però rappresentasse un qualcosa di più personale, naturale, intimo, rispetto alla rabbia degli anni passati. Il risultato è sicuramente unico e spiazzante.
Sì perché Bertotti non mira ad un album folk, ma piuttosto ad aprire la sua mente all’ascoltatore senza preoccuparsi di altro, mentre gli strumenti rievocano la solitudine della foresta e il cuore pulsante della natura. E così fanno anche le splendide foto di Luca Saini, che mostrano alberi nudi, feriti, esposti.
Mungo riesce addirittura a pescare nel suo repertorio hardcore, tirando fuori Come una Promessa pezzo dei Declino del 1984, opportunatamente riarrangiato. Ogni tanto poi il musicista flirta con l’etnico e con il country, con risultati sorprendenti che fanno rimanere incuriositi su altre eventuali sperimentazioni future.
In ogni caso, quel che consegue all’approccio di Bertotti non è un album esattamente facile da sviscerare, la voce di Mungo è recitativa e roca, quasi sfuggente a tratti, i suoi testi dipingono immagini affascinanti ma non aggiungono molto altro. Per quanto sia facile lasciarsi rapire dalla musica, i minutaggi lunghi e la fuga da ogni melodia vocale rendono il percorso spesso piuttosto pesante da seguire.
In ogni caso ciò non deve detrarre dal valore artistico di ‘Furore’, dalla maturità e dalla crescita che rappresenta in tutti i sensi, un esperimento coraggioso e riuscito di un artista completamente immerso nel suo elemento.

Voto: 7

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