Franco D’Andrea Quartet ‘Half The Fun’

(El Gallo Rojo 2009)

Franco D’Andrea, uno dei massimi esponenti del jazz moderno italiano, ha anche un’altra responsabilità, di carattere personale per chi scrive: fu proprio l’ascolto, tanti anni fa, di un suo disco in quartetto, ‘No Idea Of Time’ (Red Records, 1983) ad aprirmi verso forme di Jazz diverse da quelle che allora, da neofita in verde età, conoscevo. I componenti di allora erano, oltre al pianista-compositore trentino, il sassofonista Tino Tracanna, il bassista Mark Elias e il batterista Barry Altschul. Gli anni sono passati, la discografia si è di molto dilatata, e Franco D’Andrea, ulteriormente consolidata la sua posizione nel pantheon jazzistico internazionale, realizza oggi questo album con una delle etichette più recenti e coraggiose del nostro Paese, che lo vede impegnato con il suo rodato New Quartet, composto dal sassofonista Andrea Ayassot, dal contrabbassista Aldo Mella e dal batterista Zeno De Rossi.
Il disco è definito dalla stessa etichetta “un esperimento di composizione istantanea”, un’interazione tra quattro voci che si dividono il compito ed il proscenio alla pari. In effetti il quartetto, attivo in questa formazione da oltre un decennio e con all’attivo già sette dischi, è assai ben amalgamato, addirittura telepatico, con quattro musicisti che sanno perfettamente come rispondere alle sollecitazioni dell’uno o dell’altro. Il risultato è un disco davvero bello e godibile, raffinato e moderno, privo di facili manierismi, con cinque tracce (tra cui tre medley) in cui il gruppo si muove con passo sicuro e cangiante attraverso sette composizioni del leader (Afro Abstraction, Altalena, Cherries, Via Libera, Linee Oblique, Two Colors, Grapes), standards di Duke Ellington e Billy Strayhorn (Half the fun e Lush Life) ed una pietra miliare di Lennie Tristano, Turkish Mambo.
Un disco sicuramente di eccellenza, un colpo ben riuscito: difficile che non piaccia.

Voto: 9

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Autore: belgravius@inwind.it