Maj Sjöwall, Per Wahlöö ‘L’uomo che andò in fumo’

Di Marco Loprete

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Maj Sjöwall e Per Wahlöö, rispettivamente moglie e marito, sono due autori di culto del poliziesco norvegese. La saga dedicata al commissario Martin Beck è praticamente un classico del genere – al punto tale che l’accademia degli scrittori di gialli svedesi ha istituito il premio letterario “Martin Beck Award” in onore del protagonista dei romanzi della coppia.

Onore dunque alla Sellerio Editore che si sta dedicando alla ristampa delle opere di Sjöwall e Wahlöö. Tra queste, un posto d’onore spetta a “L’uomo che andò in fumo”, tra le migliori della serie, nella quale Martin Beck indaga sulla scomparsa oltrecortina (non dimentichiamo che il romanzo fu scritto nel 1966) di un giornalista svedese, recatosi a Budapest per motivi professionali e mai più tornato in patria. Il dipanarsi della vicenda porterà il detective a tracciare un ritratto tutt’altro che edificante dello scomparso e della stessa società svedese.

Scritto in una prosa raffinata (memorabili certe descrizioni paesaggistiche di Budapest) ma al tempo stesso sobria, caratterizzato da personaggi ben tratteggiati e con un finale malinconicamente antiromantico, “L’uomo che andò in fumo” è tutt’altro che la classica lettura estiva d’evasione. E’ un romanzo con la R maiuscola.

Un’ottima occasione, insomma, per scoprire – nel caso non li conosciate già – una coppia di grandi autori.

Link: Editore Sellerio, 2009