Mulu ‘Garage Bleu’

(Wallace Records/Audioglobe 2009)

Pubblicazione spiazzante per la pur ultra-eclettica Wallace Records: Mulu, duo al femminile al debutto su full lenght, ci propone un pop elettronico melanconico e trasognato fatto di telai ritmici di groove box e di sinuosi intrecci vocali, accompagnati di volta in volta da tastiere, chitarre elettriche, fiati e rumorismi vari.
Accumuli e sottrazioni di suono si susseguono come giochi di sinusoidi, qui rimane il ritmo freddo e nudo, lì si addensano frequenze fino a saturazione; protagoniste rimangono sempre e comunque le voci di Luisa e Marilù, avvolgenti come sirene, nate per dialogare tra loro e per deliziare chi le ascolta, francese o inglese l’idioma che sia.
Tra gli episodi del disco Melonhead, melodia che non circonda ma scivola addosso come un lenzuolo che prima gusti al tatto e che poi ti lascia scoperto; Lavinia’s boat, sinuosa, splendida, con le sue note di tastiera sottili come spilli e i suoi acquerelli d’elettronica; e ancora echi di “Big Science” nell’iniziale Spleen; Opale, pregna di atmosfere trip hop fumose come Tricky ed eteree come i Portishead, così come Stanza 1, voce fragile e lacrime trattenute, rimane la nebbia del trip, se ne va l’hop. Senti le Cocorosie ma non capisci dove, sarà l’immagine del duo, eppure ci sono.
C’è anche un pizzico di rock, con le voci che aumentano il tasso d’astio in Macbeth Witches, chitarre e beat potenti ma velati, sorta di big beat dilatato, diluito e ammorbidito; conclude il viaggio 53 Hands, ossessione di bassi technoidi e voci cariche d’erotismo, sorta di Adult col sangue nelle vene e voglie nelle parti basse.
Meno immediato di quel che potrebbe sembrare, “Garage Bleu” è un disco che anche dopo ascolti ed ascolti non svela il trucco, ma continua ad evocare sensazioni e paesaggi mentali intriganti e conturbanti.
Supervisione artistica di Xabier Iriondo, altro pollice in sù per la Wallace.

Voto: 7

Link correlati:Mulu My Space Page

Autore: alealeale82@yahoo.it