Lifend ‘DeviHate’

(Aural Music/Alkemist Fanatix Europe/Code 7 2008)

A seguire la dipartita della voce femminile e un cambio di chitarrista, i Lifend ci propongono un sound che sicuramente non ha minimamente ceduto in quanto a violenza e cupezza.
La band milanese continua infatti col suo blend di death metal con influenze minimamente post/prog… insomma, il buon vecchio death metal melodico, con tanto di sintetizzatori che fanno capolino in diversi pezzi.
Una più che discreta capacità tecnica (superbi i cambi di ritmo in Try Again (Loss)), doti vocali all’altezza e testi da non trascurare renderanno l’album sicuramente interessante anche ai fan del genere che non disdegnano delle proposte italiane che non siano le solite putride minestre riscaldate.
Da segnalare anche la presenza di un paio di vocal guest nelle persone di Dahmer (Bastard Saints) e M- The Bard di Opera IX e The True Endless.
Un ritorno sicuramente all’altezza delle aspettative.

Voto: 7

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