Tanakh ‘Ardent Fevers’


(Alien 8/Wide 2006)

‘Ardent Fevers’ è un album registrato in dieci giorni al Sound Of Music Studios di Richmond (Virginia) con Bryan Hoffa, già produttore in passato di Royal Trux, Labradford e The Kills per citarne alcuni, ed è un lavoro che mostra i Tanakh in uno stato di grazia assoluto.
La formazione allargata, oltre al frontman Jesse Poe, ormai fiorentino d’adozione, a 5 elementi (Umberto Trivella, Viola Mattioni, Orietta Giunti e Matteo Bennici ), e alle prese con canzoni che partono dal nudo folk per approdare a lidi molto pop, per gli standard di una band free-folk, come dimostra il bellissimo brano d’apertura Drink To Sher che poggia su una limpidissima melodia in cui chitarra acustica, archi e fiati si incrociano lasciandoci stregati da atmosfere che stanno tra Low meno riflessivi e Yo La Tengo.
La voce di Poe è intensa al punto giusto e il suo background mucicale parla di un’artista i cui genitori, tra l’altro, hanno scritto canzoni per Johnny Cash e che ha collaborato con nomi del calibro di Six Organs Of Admittance, Jim White e con Mick Turner dei Dirty Three. In Deeper delle tastiere molto space-rock duettano con dei fiati in un pezzo che forse avrebbe necessitato di maggior sintesi, che invece non manca a Grey Breathes in cui improv e pop non sono mai stati così vicini sino a sfiorarsi. Like I Used To sembra provenire da un nastro dimenticato chissàdove dai Pink Floyd invece Still Trying To Find You Home, altra canzone fantastica, comincia oscura dalle parti di Nick Cave per poi sfociare in un polverosissimo assolo che lascia un senso di estatico stordimento.
La ricercatezza pop traspare nuovamente in Restless Hands chitarra e voce, sussurata e delicatissima, e in Over Your Consistency.
Winter Song ha un violoncello che trafigge il cuore facendolo sanguinare a lungo almeno fino a Take And Read che chiude alla grande con i suoi 9 minuti free-folk blues, proiettile finale da rimanere senza fiato con una mano a toccarci il petto.
Grondante, ovviamente.
Tra l’altro i Tanakh sono reduci da un lungo tour Usa che li ha visti dividere il palco con Chris Leo e Sonic Youth.

Voto: 8

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Autore: leonardzelig@tiscali.it