James Howe ‘Joe e Basta’

Un alfabeto per essere noi stessi…

 

 

 

 

 

 

 

Di Aldo Piergiacomi

aldopiergiacomi@libero.it

Joe e basta
James Howe
2006 Playground – collana High School
trad: Giorgio Testa

Il primo pensiero è che a suo tempo avresti voluto scriverlo anche tu un compito
così (!)
il secondo pensiero è che avresti voluto vivere anche tu un infanzia così
bella…
il terzo pensiero è che, se ci pensi bene, forse la tua è stata anche
migliore…

Ma per capirlo è bene che ricordi ciò che ti faceva stare veramente bene: i tuoi
amici (anche quelli più sfigati!) i tuoi genitori (compreso lo zio alternativo
che ti faceva scoprire le cose più nuove) ed i tuoi primi batticuori, riuscendo
al contempo a relativizzare tutto il resto (come facevi bene a quel tempo e
forse ora stai dimenticando di fare…)

E si perché il motivo trainante di questa intelligente e divertentissima
alfabiografia (che, per i non adepti, è come scrivere un’autobiografia che ha un
capitolo per ogni lettera dell’alfabeto… compresa la X !) è la descrizione
della felicità del vivere la propria vita per quello che si è… con
l’imperativo categorico che: “essere te stesso non è una scelta”.

E’ probabile che rispetto al protagonista tu non avrai avuto dei genitori così
comprensivi (o forse era un po’ colpa tua che non volevi che loro si
impicciassero dei tuoi problemi!?!) o può darsi che non avrai mai fondato la
Banda dei Cinque (ma non erano lo stesso fantastici i tuoi amici?!?) o forse non
avrai dovuto affrontare i problemi legati al dichiarare agli altri di essere
gay… ma non puoi negare che la freschezza con cui Joe affronta il mondo era
anche la tua a quel tempo e tutto questo bastava per farti sentire invincibile e
pronto ad affrontare il tuo radioso futuro…

Va da sè che lo slancio nell’affrontare il mondo in maniera positiva e
scanzonata emerge per un felice paradosso ancora con più forza nell’affrontare
le mille difficoltà. Perchè Joe, pur se circondato da persone straordinarie
nella loro capacità di comprenderlo (ed i nonni in questo arrivano quasi al
paradosso!), di problemi ne incontra ed anche molti ma ha la forza di
affrontarli con le armi dell’ironia e della determinazione di affermare il
proprio essere.

Ma la soluzione per affrontare i pregiudizi e le chiusure mentali dei cosiddetti
“normali” non è chiudersi in un club per “diversi” dove poter confessare i
propri desideri come fossero peccati… stavolta è urlarlo al mondo magari
attraverso le pagine di una alfabiografia con la speranza che forse un giorno
potrà essere manifesto per tutti quelli che vorranno rivendicare il diritto di
essere se stessi. perché è proprio vero che “nessuno può farti sentire inferiore
senza il tuo consenso” e Howe con questo piacevole racconto fa di tutto per
ricordarcelo!!!