Tullio Avoledo ‘L’elenco Telefonico Di Atlantide’

L’Emozionante Vita Di Tutti I Giorni…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Aldo Piergiacomi

aldopiergiacomi@libero.it

L’elenco telefonico di Atlantide
Tullio Avoledo
2005 Giulio Einaudi editore – ET scrittori

Che c’è di emozionante nella vita di un impiegato?
Come si fa ad appassionarsi ai soliti battibecchi fra colleghi, alle
comunicazioni che non arrivano o al ricevere telefonate perditempo?
Non sarebbe meglio un’avventura alla Indiana Jones fra spie, complotti
internazionali e misteri persi nel tempo?

Beh leggendo questo bel libro di Avoledo ci si riesce facilmente a convincere
che la risposta è un semplice no…

Ma non vi vorrei portare fuori strada… perché di avventura in questo libro ce
n’è e pure tanta. Ci sono complotti fra mondi paralleli, nazisti spietati e
immortali che lottano contro divinità egizie fino ad arrivare al tema dominante
della ricerca dell’arma perfetta o “sacro Graal” (vedete un po’ voi come
preferite chiamarla) in un crescendo di intrecci che in confronto il libro di
Dan Brown ne sembra una copia sbiadita (mi scuso anticipatamente per
l’accostamento irriverente (per Avoledo s’intende!) ma in questi giorni di
bombardamento mediatico di “Codici da Vinci” le mie sinapsi si sono appiattite
sul paragone più idiota…)

E forse però è questo il limite più grande che possiamo trovare in questa
interessante opera, tutto l’intreccio generale, anche se parte in sordina, poi
deborda in un finale sorprendente (e grande rarità anche molto congruente) con
un orgia di riferimenti e collegamenti che ne si rimane francamente storditi.

Invece è la vita del protagonista quella che ci fa più appassionare. Ci
piacciono le sue cene una volta all’anno con i suoi pochi amici rimasti, le
guerre coi condomini, i problemi al lavoro e tutto quello che ne ricade con il
suo rapporto con la famiglia.

E’ alla sorte di Giulio, impiegato medio modello (o per meglio dire standard) che
ci sentiamo legati, è alla sua lotta da povero Davide contro i Golia delle
multinazionali. al potere cieco e spietato che appiattisce tutte le
individualità in semplici risorse umane utilizzabili come semplici strumenti. Le
vite delle persone i loro desideri e sentimenti vengono stravolti e spazzati via
per i più oscuri e insindacabili motivi o forse solo per dimostrare la potenza
del Potere e del suo controllo sulla vite umane.

Paradosso dei paradossi è poi che solo invischiandoci ancora di più con le leve
del potere che possiamo riprenderci un po’ di spazio di libertà. E così facendo
forse allora saremo ciò che davvero si vuole di noi, essere lo stereotipo o la
semplice “memoria di noi stessi”.

In ultima analisi possiamo dire che Avoledo ci fa toccare con mano, che a
dispetto dei grandi intrighi internazionali e della lotta fra forze più o meno
malvagie che nel loro combattersi determinano la vita o la morte di migliaia di
persone, è il batticuore del tradimento della propria moglie a farci stare in
ansia soprattutto nel momento di capire se vale la pena rivelare l’avventura
avuta (ma sempre per il bene dell’amata s’intende!!!)

Ma è poi vero che nella nostra realtà siamo veramente così cinici? La
consuetudine di tutti i giorni purtroppo ci insegna che siamo arrivati anche a
peggio e che per evitare di pensare ai veri problemi del nostro mondo ci basta
di vegetare ebeti davanti al nulla di uno schermo televisivo…

Da questo punto di vista non possiamo che ringraziare chi riesce finalmente a
farci battere un po’ il cuore anche solo per le passioni e le memorie di un
perfetto nessuno….