Tight Phantomz ‘Crazy When Weet’


(Soutern/Wide 2005)

1. House arrest 6. Powertramp
2. Hash sisters 7. DUI in St. Charles
3. Stranded 8. Do us all a favor
4. Dancing on the freeway 9. Albatross
5. Sorry, Baby

Un combo Marshall in copertina è la dichiarazione dei Tight Phantomz, band che viene direttamente da oltreoceano, e precisamente da Chicago.
Cercando di non fare delle facili definizioni e stroncare un gruppo, si può accostare questo trio alle band da party. Insomma, quei gruppi che trovi a suonare mentre un gruppo di universitari fanno festini in case lasciate dai genitori per il weekend, dove l’alcool scorre a fiumi e le droghe pesanti sono irrinunciabili come l’aria.
Il trio suona statico, senza ricercare una via personale ma copia (senza successo) band come i primi Aereosmith e ZZ Top e derivati. Ma a differenza di questi ultimi, la band non arriva mai ad un ritornello orecchiabile che ha fatto la fortuna dei primi.
Nel bel mezzo del lavoro quando tutto sembra ormai irrimediabilmente destinato a finire, il trio sforna “Sorry, baby” che sembra rubata al ‘Bubblegum’ di Lanegan (il paragone non è esagerato, credetemi), una country ballad di tutto rispetto. Ma come si comincia a pensare ad una svolta, una chitarra distorta ti riprende e ti fa ritornare al terribile passato.
Le atmosfere rarefatte di Albatros sono a conclusione di questo disco che di speciale non ha nulla. Sarà il fatto che il titolo è una poesia dell’amato Baudelaire, sarà che amo questo tipo di atmosfere ma questa canzone mi ha colpito dal primo ascolto, anche perché è una cover dei Fleetwood Mac.
Questa musica, personalmente, la vedo bene per quel ragazzo che fa sega a scuola e si ritrova con uno skate ed uno stereo con volume a palla, e vuole gasarsi, cercando un po’ di adrenalina con l’aiutino di “qualcosa”. Buona “skaterata”.

Voto: 4

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Autore: jeff_grace@tiscali.it