Black Lipstick ‘Sincerely, Black Lipstick’

(Glitterhouse/Venus 2005)

Una versione pop dei Velvet Underground? Un incrocio tra Sonic Youth, The Feelies e Modern Lovers in acido? Messe da parte un nanosecondo le illustri radici, occorre ammettere che il sound dei Black Lipstick, suona sufficientemente fresco e piacevole.
E’ il solito buon vecchio rock ‘n’ roll filtrato attraverso Velvet e New Wave quello che emerge tra i solchi di “Sincerely, Black Lipstick”, uscito da poco per la Glittehouse.
I texani, che pur amando gli ZZ Top sono sintonizzati sui suoni seventies della grande mela, approdano al secondo disco. “Sincerely…” segue il debutto “Four kingdoms of black lipstick” e due Ep.
I punti in favore del quartetto texano sono la voce del pianista Trevis Hingdom, talvolta doppiata dalla batterista Elisabeth Nottingham, e la chitarra di Philip Niemeyer libera di aprirsi spazi all’interno di una formula sonora quanto mai aperta e che dal vivo promette scintille (a proposito i Black Lipstick questo mese sono in tour in Germania e Svizzera).
Menzione speciale, in una operina che si dipana lungo trentasei minuti e nove pezzi senza cadute di tono, per l’apertura B.O.B. F.O.S.S.E. e il congedo di All Night Long Forever.

Voto: 7

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Autore: spara2@fastweb.net