Uber ‘My New Lifestyle’


(From Scratch 2005)

1. (p)bretzel 7. Paul? He’s out for work
2. If I fall. I fall 8. El Chabe
3. Ricciarelli 9. Edna in a dead man suite
4. Waiting for a new pop (e) 10. Ella sings
5. Addicted to wine 11. Cangour eats Paul
6. My new lifestyle 12. Residence

Il suono Uber si può identificare nel conubbio tra la nevrosi elettrica e la melodia.
Un conubbio che dà vita a dodici creazioni che sono presenti nel secondo album “My New Lifestyle”, edito dalla casa discografica FromSCRATCH. Secondo dopo “Less Is More”, album, che ha avuto un discreto successo, uscito nel 2001 per la Marsiglia Records.
Questo album è nato, certamente, sotto l’ombra dell`improvvisazione. Questi Uber sono una band tendenzialmente giovane, e questo può essere una spiegazione alla poca cura nella produzione e la poca concentrazione sulla composizione, che deve essere maggiormente affinata, dei singoli brani.
Forse scontato l’accostamento con i “Old Time Relijun” di Arrington De Dyoniso, si può accostare questa band a tutta la scena post indie americana Van Pelt, Joan Of Arc, Fall, Gastr Del Sol, Modest Mouse, Fall, Storm And Stress ed alla follia di Capitain Beefheart.
Il suono del quintetto è un guazzabuglio armonico, dove le due chitarre e il basso si intrecciano dando un senso alle creazioni, ma molto spesso gli intrecci risultano vuoti, scontati e superflui. A riportare in auge la band è il sax di Ombretta Pacini, che alleggerisce la pesantezza dei compagni per portare il sound a livelli consoni.
Le capacità, di certo ci sono, ma manca quel quid che potrebbe far fare il salto, meritato!

Voto: 2

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Autore: jeff_grace@tiscali.it