Wrath Records ‘Big Sampler’


(Wrath Records/Foreign Affairs 2004)

La Wrath offre un assaggio del suo catalogo rockettaro, tre occasioni a ciascuna band per fare sentire tastiere e chitarre distorte. L’etichetta di Leeds, di recente nascita, nasce vuole aggregare band del genere che quei luoghi partoriscono a miriadi al giorno, con il nobile scopo di presentare ad un piu’ modesto mondo la realta’ locale che i riflettori mediatici non raggiungono, ma i quali rappresentanti che hanno almeno un bastone da mettere fra le ruote dei Libertines.
I Being 747 aprono il grande sampler con quello che sembra essere un allegro collage di stacchetti gotici, coretti britpop, che potrebbe comunque conquistare una dignita’ se non fosse per una voce che tenta di essere ferryana in un modo decisamente poco naturale. Il collettivo riesce decisamente a mantenere la propria linea e il sound delle band riesce, non troppo spiacevolmente, a confondersi. Gli Stuffy/The Fuses proseguono vantando di un cantante a sua volta distintivo, le cui stonature stridule fanno a pugni, non tanto con il pentagramma, ma con schitarrate epiche e la batteria prepotente in “Where’s the Captain”. Si riprendono immediatamente pero’ con “Veruca Salt”, che avrebbe tutto al posto giusto per sfondare, e la strada aperta da altri piu’ fortunati e celebri coetanei.
Il testimone di chitarre e batteria ormai consumata passa agli Scaramanga Six che continuano a cimentarsi in urli ed effetti chiassosi, facendo muovere la testa e le gambe ad un pubblico immaginario un po’ mod-nostalgico con le braccia verso il soffitto.
I Galitza lasciano pacatamente che la polvere sollevata si riassesti, occupando la parte piu’ atipicamente romantica e pop dell’intera raccolta, con melodie delicate e duetti provvisti di parte femminile.
Il palco e’ poi ripreso prepotentemente dai Les Flames! che purtroppo sprecano una cospicua parte del loro raro entusiasmo per mettere gli eclatanti vestiti degli Hives fin dall’inizio della loro prima traccia e non levarseli piu’.
Il finale e’ degnamente concesso ai giovani Farming Incident che sanno con la miglior raffinatezza la stravolta strumentazione dei colleghi, riuscendo anche a cambiare per un attimo il ritmo martellante di cassa che che l’intero sampler ci ha lasciato nelle orecchie assieme alle gole arrossate.

Voto: 7

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Autore: ambra.g@gmail.com