Andrea Chimenti ‘Vietato Morire’

(Santeria/Audioglobe 2004)

Mi fa un effetto davvero strano sentire questo album. Al primo ascolto non ho capito che era in gran parte dovuto al fatto che ha tutta l’aria, e non solo, di uno di quei prodotti (rari se nazionali) che hanno gia’ scritto un destino da nono posto in classifica, in un qualche tipo di classifica di numeri e soldi, ma che fa molto piacere vedere commercializzato e diffuso. Invece ad Andrea Chimenti è stato assegnato un posto diverso e più oscuro, che poteva essere più adeguato per la fantastica messa in musica di ‘Porto Sepolto’ di tre anni fa, e dal quale forse è stato trascinato sott’acqua.
Eppure penso a quanti si compiacerebbero di rendere più lieve un pomeriggio libero ascoltando questa raccolta di undici canzoni che si merita un attributo un pò più forte e un pò più preciso di “piacevole”. La voce caldissima riesce nell’impresa di rendere musicale la nostra lingua spigolosa, e sicuramente ci riuscirebbe anche senza l’aiuto del poco modesto sottofondo di archi. La seconda cosa che sorprende è la cura usata in ogni composizione e nella sovrapposizione di un numero incredibile di strumenti, che in certi altri contesti sarebbe facilmente risultato fastidioso; un modo di comporre gli arrangiamenti con una precisione barocca con la quale si richiama direttamente l’attenzione compiaciuta dell’ascoltatore non occasionale che, comunque, non è l’unico ad essere ricompensato.

Voto: 8

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Autore: ambra.g@gmail.com