Devendra Banhart ‘Nino Rojo’


(Young God/Self 2004)

Terzo disco per Devendra Banhart questo ‘Nino Rojo’ proveniente dalle stesse sessioni di registrazione del precedente ‘Rejoicing In The Hands’ uscito a giugno.

Per descrivere la musica di questo fricchettone di origine texana (ma vissuto prima in Venezuela e poi fra Los Angeles, Parigi, New York e San Francisco) si è parlato di “Prewar Folk”, per etichettare la mistura di Folk, Country e Blues del Delta che riporta inevitabilmente alle atmosfere dell’America anteguerra.
Il disco conferma le doti di questo giovane menestrello, con la sua musica fatta di incantevoli ricami chitarristici e bellissime melodie dall’aria spesso giocosa e sguaiata. Le 16 canzoni qui presenti fatte sempre di fingerpicking e nitidi arpeggi sono arricchite stavolta da altri strumenti: la tromba di We All Know, l’organo di A Ribbon, il pianoforte di Noah, lo xilofono di Water May Walk e i fiati di Electric Heart. L’iniziale Wake Up, Little Sparrow è un brano di Ella Jenkins, autrice di Nursery Rhymes (canzoni per bambini); e una “ninna-nanna”, ipnotica e suadente, sembra pure Water May Walk; At The Hop, uno degli episodi meglio riusciti, è scritta ed interpretata insieme ad Andy Cabic dei VETIVER, gruppo in cui canta e suona anche Devendra. In Be Kind dedicata alla “lovely” Bianca (Bianca Casady cioè Coco delle CocoRosie) c’è anche una chitarra elettrica che ricorda un pò i primi Rolling Stones.
Insomma un disco intenso e toccante nella sua naturalezza e semplicità, bello dall’inizio alla fine e in cui spiccano l’incantevole Owl Eyes e la struggente A Ribbon.

Voto: 9

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