Giant Sand ‘Is All Over The Map’

(Thrill Jockey/Wide 2004)

‘Cover Magazine’ (2002), sembrava, stando alle dichiarazioni del “pazzoide” Howe Gelb, l’ultimo e definitivo capitolo dell’avventura targata Giant Sand, progetto e nome nato nella metà degli anni ottanta dal “mostro” appena citato. Negli ultimi quindici anni la band aveva assunto una formazione stabile che vedeva Jhon Convertino (alla batteria) e Joey Burns (al basso); strada facendo i due hanno dato vita al progetto Calexico con ottimi riscontri sia da parte della critica che dalle vendite, dall’altra parte Howe Gelb era sempre più impegnato nella sua produzione solista. Da qui la decisione comune di accantonare i Giant Sand, senza drammi e rancori. Ora la novità.
Nel 2003 Howe Gelb registra da solista l’ottimo ‘The Listener’, con l’aiuto di tre musicisti danesi Anders Pedersen (chitarra), Thoger T. Lund (basso) e Peter Dombernowsky (batteria); evidentemente l’esperimento è stato entusiasmante visto che con la stessa formazione recupera il nome Giant Sand per dare alla luce ‘Is All Over The Map’.
Il risultato è come sempre intrigante, l’elettricità si alterna a quelle pigre e strambe ballate che sono ormai il marchio di fabbrica dell’indecifrabile universo Gelb.
Sia chiaro che non siamo ai livelli di ‘Chore Of Enchantment’ (2000), che probabilmente rimane i lavoro più riuscito e omogeneo della band di Tucson, ma il genio permane, e si sente. ‘Is All Over The Map’ è un viaggio che da Tucson attraversa l’Europa, una sorta ormai di seconda patria (Gelb è sposato con la danese Sofie Albertsen che presta la sua voce in diverse tracce del cd). Ovviamente Danimarca, poi l’ Italia di Classico (brano scritto per Nada), ballata pianistica e suadente, l’esotica Napoli, la Francia di Les Forcats Innocets, l’elettricità di NYC Of Time .
Inutile descrivere la musica di Gelb, mettete il cd nel lettore e iniziate il viaggio.

Voto: 7

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