Evolution So Far ‘The Armies Of Bitterness’

(Nh-N Records 2003)

Indubbiamente già dalla copertina sono immediatamente identificabili le tematiche e gli argomenti che stanno a cuore agli italiani Armies Of Bitterness. Infatti vanno d’accordissimo con gli Anti-Flag riguardo a posizioni anti Bush, antiguerra, anticapitalismo e così via.
E altrettanto comprensibilmente anche il punk degli Evolution So Far ricalca quello che ci potremmo aspettare: hardcore piuttosto veloce ma non eccessivamente furioso. Si distinguono dalla massa grazie ad una discreta tecnica chitarristica e una voce abbastanza particolare che a volte sfocia quasi sul melodico e invece altre è rauca da morire, non ho ben capito se è sempre voluto o meno ma di sicuro è gustoso. Inoltre i cinque riescono anche ad infilare ritornelli piuttosto orecchiabili (tipo Don’t Worry And Love The Bomb o Fear Of A Right Planet) che fanno contento l’ascoltatore da subito.
Personalmente ho qualche remora sui testi che a volte usano un inglese un po’ discutibile (tipo “USA is starting process of war, who’s the danger?”) e ogni tanto la pronuncia pure scappa su qualche accento strano, tipo pseudosardo, non saprei.
Ma d’altronde sono problemi abbastanza futili, ciò che importa è che l’album fila via tranquillissimo, la produzione non sbava quasi mai e i pezzi sono tutti ben scritti e discretamente suonati.
Concludono poi in bellezza con una cover leggermente più rumorosa di Can I Say dei Dag Nasty, che si adatta però sorprendentemente bene al loro stile.
Insomma un buon album di hardcore, non eccessivo e non originalissimo, ma adatto a tutti. Da ascoltare.

Voto: 7

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