Ned ‘Le Choc De L’Astronomie Populaire’


(S.K. Records 2002)

Un disco strano. Strano come? Non succede spesso di imbattersi in un miscuglio di rock quasi space, di blues, di cantato tipo Van Pelt (ma un po’ più deciso), di riferimenti astrologici e di post-surf. Un miscuglio di chitarre che lasciano la suspance di atmosfere cupe, ossessive, drappeggianti un ricordo di velvetiana memoria.

Il tutto é condito da un sapore lo-fi che sporca ogni apparente intellettualismo. La musica regna sovrana e devo dire che il terzetto francese mi ha colpito molto. L’introduzione (Nein/Ja) serve a far entrare nel suono-mondo del gruppo. Le altre canzoni sanno di esperimenti anni 90 (vedi il richiamo ai Primus in Ask the Pees, You Get the Rice), di svisate noisy (Babe), di parlato urlato che ricorda alcuni Sonic Youth. In certi punti utilizzano stop e riprese che ricordano gli Slint, ma più pesanti (in un ceto senso piu` rock e meno post…).

Insomma un calderone di chitarre e di effetti che stanno veramente bene insieme. Un’insalata ben condita di rock, punk, math rock, noise, blues e qualche spruzzata di elettronica. Molto interessante. La new wave ritornerá (prossimamente) ad essere nouvelle vague?

Voto: 8

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