Rhythm & Sound ‘The Artists’ + ‘The Versions’


(Burial Mix/Wide 2003)
Cercherò di essere breve: Rhythm & Sound è uno dei tanti progetti di Mark Ernestus e Moritz Von Oswald, duo di dj e produttori berlinesi che dal loro quartier generale, l’etichetta Basic Channel, gia da qualche anno segnano il passo della scena minimal-techno con i loro suoni – le loro produzioni hanno fatto e continuano a fare scuola e sono tutt’ora un imprescindibile punto di riferimento per la maggioranza degli artisti del giro nu-electronico contemporaneo. Basti citare il monicker Maurizio o le stesse produzioni di casa Basic Channel e Chain Reaction per far inginocchiare in venerazione migliaia di cultori sparsi per il mondo (me compreso). Il progetto Rhythm & Sound nasce dal profondo rispetto che i due nutrono per la cultura dub giamaicana e le sue produzioni rispecchiano fedelmente la filosofia di quella cultura. Non è un caso quindi che anche i preziosi singoli di Rhythm & Sound, usciti in maniera centellinata durante gli anni, rispecchino anch’essi la filosofia delle produzioni dub tradizionali: lato a cantato e lato b strumentale. Il dub quindi come casa madre ma anche il dub come punto di partenza per altre derive sonore, per altre forme, ai confini della ricerca. Finalmente ecco pronta su 2 supporti digitali la raccolta dei singoli usciti per la sub-label Burial Mix nel corso degli ultimi 8 anni. 8 perle di minimal dub dal carattere ambientoso che vedono i due collaborare con altrettanti vocalists, a creare una musica che percorre l’esatto confine che sta tra cultura roots giamaicana e algoritmi. La cifra sonora rimane pressoché invariata alle produzioni solite dell’entità Rhythm & Sound: tessiture melodiche minimali, arrangiamenti digitali semplici e un’estrema attenzione ai suoni, suoni essenziali, giocati prevalentemente sulla bassa frequenza, caldi soundscapes orbitali dove lasciarsi trasportare dalla corrente, dal fluire morbido delle voci e dal gioco di echi, di riverberi e di dilatazioni. Un disco fondamentale: ‘The Artists’, quello con i vocalists per intenderci e l’altro, ‘The Version’, quello solo strumentale, per i completisti ma quando la musica è a questo livello di suono meglio non badare a spese. Puro culto.

Voto: 9

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