Vanilla Sky ‘Waiting For Something’


Avevo già notato i Vanilla Sky nella compilation “Too Loud 4 You” della Wynona e per quanto orecchiabili e con tutte le loro brave cosine a posto, non mi erano sembrati nulla di eccezionale. C’è occasione di ricredersi su questo album di debutto, “Waiting For Something”?
I quattro nonostante sia il loro album di debutto hanno già accumulato una discreta esperienza, suonando spesso per il pubblico capitolino e collaborando a diverse compilation della Wynona. Però evidentemente tutto ciò li ha convinti che era meglio andare sull’emo/punk ‘sicuro’ piuttosto che tentare qualcosa di più. Infatti a parte qualche incertezza di pronuncia, i Vanilla Sky potrebbero tranquillamente essere scambiati per l’ennesimo clone americano di Ataris, Jimmy Eat World e la solita immancabile compagnia bella. Il che se da una parte è segno di professionalità, dall’altra è palese che non c’è da aspettarsi nulla di più di quanto già sentito nei precedenti album dei gruppi sopracitati.
Produzione sambuchiana (chiara e decisa), efficacia tecnica adeguata, testi discreti (rime un po’ forzate qui e lì, tipo in Wastin’ All My Time), buona orecchiabilità. Oddio il riff di Distance sembra effettivamente rubato dai Sum 41, ma spero sia solo una coincidenza (i Vanilla come Nek? maronna!).
Problemucci perdonabili a parte, l’album di debutto dei quattro è passabile, e a tratti anche piacevole ma veramente troppo già sentito per eccitare qualcuno di più dei soliti emo kids che si sparano qualsiasi gruppo di americana radice. Sarebbe forse ora per l’ emo italiano di sviluppare un minimo di autonomia? Bah, sperem.

Voto: 7

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Autore: nukep@inwind.it