Teenage Kicks Volume 4


Prima regola del Pop Club: è pop… Seconda regola del Pop Club: ci piace per questo

Di Michele Benetello

Come avevamo largamente anticipato nelle primeve puntate, Teenage Kicks è sì guazzabuglio di parole in libertà incidentalmente devote alla causa sonora, ma è pure serata indie nella quale potreste – sempre se interessati – sorseggiare qualche liquido ad alta gradazione alcolica o dimenare i lombi in un ampia pista. Il tutto al Jam Club (www.jamclubvenice.com) di Via della Crusca a Mestre. Noi l’appuntamento ve lo diamo per sabato 4 ottobre e sabato 6 dicembre. Voi fate quello che preferite. Ah! L’ingresso è – naturèllement – gratuito. Se avete la tessera Arci.
Ed ora, fiato alle trombe, Turchetti:

 

LA MOMO Compilation cd (Autoprodotto) Graziosissimo minutaggio pop sfornato da questa 4 piece band situata in Brighton; rock and roll ipnotico coagulante schizzi Can, percezioni Electrelane, chitarre fuzz e canzoncine muriatiche. Cinque tracce ove due (Zero G; Ready To Fly) vengono rilette da Kid Loco, un altro paio (Back Up ID; Universal Fittings) provengono dal The Pink Ep e Tricky Day arriva da un recente demo in attesa di pubblicazione. Se amate quel sottile incrocio tra drones, mesmeriche chitarre, flebili vocalizzi femminili e manicure Stereolab non potete esimervi dallo scrivere loro:
www.lamomo.com

LE NEON s.p.a.c.e. 7” (Fierce Panda) Questi invece sono schizofrenici al punto giusto; siccome Fierce Panda è tra le più talentuose scopritrici del sottobosco anglofono, puntano qualche soldino sui pazzi Le Neon; la title track è un torrido anthem di rock and roll radioattivo dall’ottimo tiro, mentre Britannia svela le carte e spara due minuti e rotti di incalzanti urla e vetrioliche chitarre in posa tra hard core e G.G. Allin. Pazzi furiosi e vinile giallo fluo.
www.leneon.com

KING ADORA Born To Lose 7” (MHR) Un paio d’anni fa sembravano la speranza del nuovo glam puttanesco inglese, ma dinanzi a cotanto make up, la miscela sonora lasciava parecchio a desiderare, mescendo senza troppa sapienza del brit pop appena più tagliente con rugginose chitarre. Ora, passata la sbornia della stampa e abbandonata la SQR Recordings (quella dei Bluetones, per intenderci), ritornano con un 45 giri ove il lato A è solito pasticcetto efebico dalla buona melodia, mentre meglio si erge Kamikaze, un lato B nel quale non hanno paura d’armare bocche da fuoco niente male. Su Opal lo trovate a una sterlina. La vale.
www.kingadora.com

RELAXED MUSCLE Billy Jack 7” (Rough Trade) Si nasconde Jarvis Cocker dietro il progetto Relaxed Muscle, orfano da poco dei Pulp (vivi? Morti? Soltanto ibernati per un po’?); e sono gran bei muscoli quelli fatti flettere nelle due facciate del 45. Tutt’altro che rilassati, pure, visto che Billy Jack è electro sporca e raffazzonata alla bellemeglio, ma con un fascino particolare dato appunto dalla approssimazione con la quale viene vergato. Ancor meglio Sexualized, pochi minuti nei quali i muscoli vengono fatti brillare di sudore in un ipotetico dancefloor da dopo bomba. Incredibile Jarvis. Incredibili tricipiti. Copertina oscena più adatta a Misfits o Fuzztones.
www.roughtrade.com

THE BANDITS 2Step Rock 7” (B-Unique) Pare roba black di stile, e poi – ascolto dopo ascolto – t’accorgi che dentro vi serpeggia psicotropo fumo Happy Mondays, sentieri Delakota (che fine avranno fatto?) e uggiolìi danzerecci sghembi. Troppo easy per i puristi dell’hip hop, poco hard per gli adepti electro. Quindi ottimi per chi ha in uggia steccati ed orticelli.
www.thebandits.info

ANTIHERO Rolling Stones T-Shirt Cd (Integrity) John Peel li adora, loro sono imberbi adolescenti, ma la musica è null’altro che una sbirciata sui compiti altrui, almeno per quanto riguarda la title track, che si spalma su Blink182 e vaccate assortite. Fa un po’ meglio invece il diligente applicarsi di You Got Nothing (RHCP meets Everclear meets Creed) e la ninna nanna di To Old Times. Troppo giovani e poche idee, meglio dunque rivolgersi ai loro (più dotati) labelmates Miss Black America.
www.integrityrecords.co.uk

FIN Melody & Money / DJ Killer Cd (Depth) Ne abbiamo passato le prime gesta giusto qualche settimana fa, ma altre tracce (nuove) hanno trovato or ora asilo nella ns. cassetta delle lettere. E’ dotato veicolo Fin, dalle chitarre ruggenti, dalle melodie forti e dal songwriting eccelso. Sarà per questo che non riescono a smuovere gran interesse in giro: ed è un peccato perché Melody & Money
al mercato nero del pop vale quanto uno Smashing Pumpkins garrotato brit e DJ Killer scopre addirittura elettriche sequenze analogiche che s’aprono al ritornello più triste degli ultimi mesi. Ricordano molto altri sfortunati – seppur dotati – Carneadi che ebbero la sfortuna di cadere sulla terra mentre i fumi dell’ebbrezza brit pop stavano scemando. Insomma, meglio di un Mansun. Punto.
www.fin-online.co.uk

THE FELINE DREAM Florian Und Magalie Cdr autoprodotto Imbarazzanti. Questi vorrebbero essere i nuovi Eyeless In Gaza ma non riescono nemmeno a sfiorare un Lotus Eaters minore finendo col somigliare a degli Alphaville da piano bar. Registrato in pessime condizioni e mixato senza la minima cognizione di causa. Dispiace dirlo ma terribile!
www.felinedream.co.uk

LUPINE HOWL Don’t Lose Your Head Cd (Beggars Banquet) Uscito già da qualche tempo, ma solo ora giunto attraverso i nostri padiglioni auricolari; e senza stare tanto a menarcela con la storia degli ex Spiritualized, il dischetto è un bel pezzo di popedelia lasciva e psych con un delicato gusto del giovin Ashcroft (incesti pop, a vederla sotto la luce). Nulla che il lupino catalogo non abbia già dato, epperò sempre piacevole in questi tempi di riflusso. Bella anche la Beatle rimembranza slide di Signing Off.
www.lupinehowl.com

TRADEMARK Fear:Disconnection Cd (Trademark) Piccoli Depeche Mode crescono. E gran minestrone techno pop nelle 12 tracce del Cd. Si va dalle pedisseque imitazioni Gahan (Sine Love; Stay Professional; All Too Late) alle incestuosità (Breakdown, divisa in tre parti, mesce Fad Gadget agli A-Ha); fino a giungere a del suadente pop elettronico d’accompagnamento (Getting By) ed electro in odor di clash (My Life Of Debauchery). Ancora: qualche pennata Human League in Sawtooth Lust e finalmente gran traccia in Helpless. Sottile, in questi Trademark, il confine tra pop gustoso e disimpegnato e amarognoli kitsch; vorrebbero fare i DM delle nuove generazioni ma hanno equilibrio instabile e vieppiù suonano come dei Camouflage qualsiasi. Poco aiuta il sottolineare, sulle note di copertina, il gran dispendio di strumenti elettronici di stampo analogico e il rifiuto assoluto di Cubase.
www.trademark-online.co.uk

FRANZ FERDINAND Darts Of Pleasure Cd (Domino) Echebellasorpresa! Singolo di debutto per una delle band più dotate degli ultimi mesi. Sarà che la scrittura rammenta spesso pop dall’alto Q.I. come poteva essere quello dei Boo Radleys di mezzo, dei Teardrop Explodes più soleggiati o degli XTC meno attorcigliati; in ogni caso la title track è un nerboruto pop dal piglio intelligente e dalla perfetta calligrafia (tra Good Enough e Wake Up, Boo) mentre le consuete tracce bonus (Van Tango e Shopping For Blood), pur se non immediate, iterano le ottime impressioni. Seguiamoli, potrebbero dare grandi cose.
www.franzferdinand.co.uk


YEAH YEAH YEAHS Pin Cd (Polydor) Lo dico subito così mi tolgo il pensiero: trovo che YYY sia tra le cose più sopravvalutate degli ultimi anni (roba che nemmeno il flop Filipinos dei mediani ottanta raggiunse), forse frutto di un allucinazione collettiva che non riesco a cogliere. O forse il problema è solo mio. Ma davvero non riesco a comprendere cosa ci sia di così perfidamente sporco e splendente in una sguaiata maitresse accompagnata da due incapaci (i primevi Bis, in confronto, paiono teste di serie). Così mi sono comprato l’ennesimo singolo per ricredermi. Che è buono, quando non ottimo, nell’incedere di Pin, finalmente traccia con la minima cognizione di causa e vergata senza uso di inchiostro simpatico. Le cose si complicano quando, in Rich (Pandaworksforthecops) si impasticcano di pseudo ambient e vanno a grattare in territori non loro (che razza di matrimoni sono ordunque? Come far suonare i Marlene Kuntz prima dei Prodigy?…Ooops…Successe, nel 1997, a Milano) o quando in Mr You’re On Fire Mr continuano a sembrarmi una maitresse e due incapaci. Vi sono pure la traccia video e i codici per scaricarsi suoneria e logo per cellulare. A quando i salatini inclusi nella confezione e una settimana in Egitto all inclusive? Baaah…
www.yeahyeahyeahs.com

 

THE ROYAL DAVE GRANEY SHOW Midnight To Dawn Cd (Cockaigne) David Graney e Clare Moore iniziarono le attività in quel di Melbourne nei lontani anni ottanta, quando erano soliti far parte di una band – i Moodists – della quale si erano perse le tracce da tempo, ma che sembra pronta per un ritorno. Contemporanei dei Birthday Party i Moodists furono gruppo capace di seminare, ma non di raccogliere, ecco quindi il lungo pellegrinaggio di Davey e Clare che li ha portati, due decenni dopo, a scrivere canzoni in proprio. Le 4 tracce del singolo seguono la scia di certo pop d’autore che interseca gli ultimi Pulp (Commercial Street East) o impasta con brio i Magazine al Bowie glam (Midnight To Dawn). Un delicato spleen, degli arpeggi quasi Neil Young e canzoni da sorseggiare con la mente annebbiata e un liquido in gola, come accade nella lunghissima e meravigliosa 68 Babe/Name, Rank And Rock Scene, ove serpeggiano drones Suicide e un lungo declamare Caveiano. Ottima confezione cartonata.
www.thedavegraneyshow.com

THE IOS Chattanooga Cd (Autoprodotto) Perfidi Ios; pronti a dare la loro interpretazione della new wave inglese, consci di essere dotatissimi e di non aver paura nel trattare ‘sì urticante materia. Vi sono chitarre Teardrop Explodes e synth d’antan; melodie da primi Cure e arpeggi EBTG, attitudini oscure e devozione albionica. Chattanooga è un toccante pezzo che porta ferite Manchester, Laika sfiora i Passions e alcune cose Cherry Red, mentre Cheers, Looting si inerpica sul sad pop più uggioso e metallico. Con My Favourite (e i prossimi qui sotto) la rinascita wave yankee. Ottimi.
www.the-ios.com

ELEFANT Sunlight Makes Me Paranoid Cd (Kemado) E allora spariamo anche l’ultima cartuccia del mazzo: Elefant è il più quintessenzialmente britannico tra i gruppi statunitensi. Elefant è la brumosa Manchester dei New Order e dell’Hacienda; Elefant è Felt ad alta velocità, Psychedelic Furs in Pretty In Pink, svisate Charlatans e genuflessioni Creation. Dovete averlo, Sunlight Makes Me Paranoid, fosse altro per l’intelligenza e il giro di basso di Make Up, per l’urgenza pop wave di Now That I Miss Her, per il riff di Misfit; o la torrida scansione di Bokkie (l’apice, e tutti gli Interpol ritornano all’asilo), i ricordi Snake Corps/Sad Lovers & Giants di Tonight Let’s Dance, le tastiere analogiche ormeggiate in cantieri Factory di  Static On Channel 4 e il brusio Disques Du Crèpuscule della title track dove affiorano vocalizzi Names. O ancora i sospiri Opposition di Love e Ester. Dovete averlo. E riprovare le emozioni del 1981. Dritto in playlist. Perché immenso.
www.elefantweb.com

DELAYS Hey Girl Cd (Rough Trade) Torniamo sulla terra con i pur buoni Delays, freschi di contratto Rough Trade e innamorati della West Coast più scanzonata e di un fingerpicking che s’ode raramente oggidì. Presto per dire se saranno fuoco fatuo, pur garantendo Rough Trade, ma le tre tracce mostrano buona band, sufficientemente matura e china su padri putativi eccelsi. Lo si evince da una deliziosa Hey Girl, dalle soffuse atmosfere di Zero Zero One che riecheggia anche i Cocteau Twins di mezzo e da Overlover, prona sul miglior shoegazer. The Delays: l’altra faccia dei Corrs?
www.thedelays.co.uk

PUFFINBOY Voodoo For Beginners 7” (Foolprof Projects) Grande il Puffinboy, e ottime le cose sfornate dalla Foolprof…Voodoo For Beginners è un’electrobeat dal passo marziale, dalle strutture aperte e dal pazzo, inventivo, selvaggio sampling. Electro freakerie tra Chicks On Speed e A.R.E. Weapons. Ottimo. Così come è ottimo il lato b di questo contagioso 45, ovvero quella Meaningless Muttering registrata dal vivo al Vague Gyrotory che itera le stralunate impressioni del suo lato speculare grazie al selvaggio beatbox.
www.foolprofprojects.co.uk

 

BRAER RABBIT Allez-z/Left Bank (Of The Mind) 10” (Foolprof) Abbiamo dunque voluto scandagliare questa Foolprof, giusto per sentire se Puffinboy era caso isolato o se dalle fucine digitali usciva anche altra lava caramellata. Sorpresa deliziosa è stata imbatterci nel 10” di Braer Rabbit ove, in due pezzi lisergici, si mastica e sgranocchia dell’elettronica che ha parentele lontane con kraut rock, i Loop, gli Stereolab più rock (se mai vi sono stati) e drones catatonici à la Spacemen Three. Fiati distorti, basi che s’avviluppano su intensi sampling, veleno spalmato su elettronica. Gran pezzo anche la side b, viaggiante su medesime rotte seppure più lisergica e cattiva nell’incedere. Non so a chi possano assomigliare, ma se Keith Leblanc, Jason Pierce e Aphex Twin si ritrovassero a cena forniti soltanto di una povera strumentazione d’accatto e di una buon drumkit triggerato potrebbero dare simili frutti. Spinosi, ma saporiti. Scrivete alla Foolprof. Di corsa.
www.foolprofprojects.c.uk

CNUT Dancing Dancing Ep  Cd (Erkrankung Durch Musique)
NICOLAS COURTIN Asteroides Ep Cd (Erkrankung Durch Musique)
Curioso il progetto Erkrankung Durch Musique, sorta di etichetta dalla filosofia contorta e stralunata. Da alcuni anni, i pallidi tecnocrati declinano – con alti e bassi – electro marziale, e pure qualche soddisfazione se la sono tolta con gli Hong Kong Counterfeit, nome di punta (da recuperare, almeno in mp3, lo splendido idiotismo del loro Metal Disco Ep, tra Ladytron, N.O.I.A. e Alexander Robotnick). Le ultime uscite di casa sono i Cnut e Nicolas Courtin. I primi, sorta di Brian Ferry/Phil Oakey in un letto di tagliole synth, vagano sconvolti per gli anni 80 più decerebrati con miscele banalotte alquanto (la title track pare un minor hit d’antan sulla scia dei Wang Chung), e qualche colpo di coda (il minimal declamare di Happy Robot); ma siamo sempre dalle parti dei citati Ladytron scevri da spleen e inguainati in DJ Television, come ben dimostrano i sibili e i ronzìi Rockets di Switch On The Light o il Pac man gospel di Pisco. Pochino, vieppiù se ci soffermiamo a pensare quanto sia labile in queste tracce il confine tra becera muzak e elettronica con i santissimi. Né meglio fa il Signor Courtin, giocattolino perso in pacchianate condite da ipnotici beat, voci filtrate e campionario d’occorrenza. Innocenti evasioni – sinceramente – sfibranti. Io continuo a preferire vere perle trash italiote d’epoca quali gli Atelier Folie (almeno finirono sigla di Discoring) piuttosto che dover soccombere ad una traccia electroclash da Scuola Radio Elettra come Many People. Il consiglio è comunque quello di dare una sbirciata al catalogo di casa: Hong Kong Counterfeit e Queen Of Japan sono di un altro pianeta.
www.erkrankung.net


STELLASTARR* Somewhere Across Forever Cd (Tiswas) Albione sta perdendo i lumi per questi ruvidi yankees dai muscoli dolci. E a ragione invero, visto che le chitarre sanno di pre-Manchester oblio (Mega City Four, Carter USM), gli intrecci vocali vanno dalle Fuzzbox ai B52’s più plasticosi e il timbro dello spiritato vocalist incrocia senza incestuosità Lux Interior e Jarvis Cocker. Il tutto riesce al primo colpo ed è una miscela che (giusto per farvi un paragone potrebbe rimandare ai Pulp coricati su taglienti chitarre Placebo). Ma non solo. La title track è un solido hit da discofloor indie, con ottimo tiro e cassa a mille; No Weather si porta via il titolo di migliore del lotto grazie a un retrogusto Different Class e le nevrosi a 6 corde (sturm und drang e irruenza sonora comprese); e gran bel declamare è pure School Ya, ove rallentano, aspettando che noi li si raggiunga. Facciamolo, ordinando l’album in arrivo.
www.stellastarr.com

FORT LAUDERDALE The Chilling Place (Memphis Industries) duo inglese formato da Steve Webster e Toby Jenkins che, se mai vi foste approcciati alla loro materia, suoano come i migliori Vangeli apocrifi Bowiani mai vergati. The Chilling Place è puro glam 1972 chèz Ziggy, con piccole svisate Bolan e un moderno gusto Black Box Recorder/Divine Comedy. Incredibile ritorno al futuro e pure strana mistura. She’s In Bloom invece indulge nel pop riverberato più triste e cavernoso, quando Incantation (cover del misconosciuto Bruce Haack) scoppietta asmatici guitartronics dal felino incedere e dall’esoterica elettronica. Curiosi.
www.memphis-industries.com

BERNARD The Poetic Justice Ep (Spinach) Poco interesanti invece le irruenti tracce dei Bernard, treni merci diretti verso certo grunge impietoso e fuori tempo massimo. Sorta di nu-metal declinato seppia imbastardito nell’indie feroce. Insomma, degli Skunk Anansie di seconda mano. Poco per strappare consensi o capelli (ancora ne aveste), visto che sobrietà e carattere latitano alquanto, e né la title track (guazzabuglio incazzoso) né Spider Web (ove ci si aspetta di veder comparire il solito Limp clone da un momento all’altro) o One Last Breath aiutano a cambiare opinione. Cronaca di una morta annunciata.
www.bernardonline.co.uk


WILLIAM D. DRAKE Melancholy World Cd (Super8) Uggioso cantautore di grana grossa il Signor Drake. Uno di quelli che con un piano, una voce espressiva e due dita (di bourbon) ti rizza il pelo sulla schiena. Melancholy World è zeppa di mellotron, harmonium, voci bianche, immagini di boschi e pianure innevate. Subito sera, freddo alle finestre, un buon libro. Personalmente mi ricorda quel pazzo talento – deflagrato? Chissà, da anni si sono perse le tracce – di Simon Warner. Spero non sia la fine anche di Drake, perché pure Large Life (bel folk spugnoso) e Freedom And Love confermano le impressioni.
www.super8recordings.com


ROLLERS/SPARKERS Geography For The Leaving Cd (Lazybird) elegantissima la confezione cartonata e gatefold approntata da Gavin Duvet per questo debutto a quattro tracce dei dublinesi Rollers/Sparkers, terzetto amniotico perduto su oceani di piccoli suoni. E se Quarrel è un sospiro tribale declamato sottovoce (Orb e Bill Laswell fumano tra le braci), Stick Shift (Red Light) inserisce loop a sei corde e circolari drones spaziali dai quali si evince la maturità già raggiunta dai nostri. Meglio ancora le oscurità esoteriche (tra Coil meno blasfemi e l’ambient irrorata d’elio) del lungo mantra druidico Smallfoot e del delicato contrappunto di Eye Wiper. Bravissimi. E son scintille.
www.rollerssparkers.com

THE KOREANS Machine Code Cd (Drowned In Sound)
THE KOREANS How Does It Feel Cd (Autoproduzione)
Drowned In Sound è forse la più famosa webzine d’Albione, cresciuta a dismisura nel suo bacino d’utenza e ora allargatasi anche a piccola etichetta discografica. Sono dunque questi Koreans a beneficiare dell’apporto/supporto, ed è un sentire dignitoso. Poprock sull’eccentrico come spesso ci hanno abiutati gli inglesotti; e se talvolta affiora un riff che sa di Nirvana, ci pensano le tastierine Devo a bilanciare il tutto. Un brano è poco per sputare giudizi, ma il quid che differenzia una band da quattro volenterosi ragazzi sembra albergare altrove. Anche se suona decisamente più maturo il nuovo advance cd, promozionale giuntoci tramite illuminato intermediario, vergato con due tracce dall’ottimo songwriting. Chiedo venia dunque, e mi dimeno dinanzi al meretricio ritmico di How Does It Feels (come suonerebbero dei Dandy Warhols dei bassifondi) ma itero le primeve impressioni su Talking To Myself.
www.thekoreans.com

 

THE A5 Cybergoth Cd (R-Bennig) Manufatto che ha viaggiato piuttosto ed anzichenò prima di trovare la via della nostra cassetta delle lettere causa disguidi che sembravano interminabili; e pure mistero buffo dacchè l’etichetta sembra non esistere e il sito segnalatoci nel press kit è improvvisamente sparito. Come che sia, certo pure il titolo non faceva presagire nulla di buono (EBM teutonica? No, grazie), ed ecco quindi vederlo riposare solerte un bel pezzetto nella pila dei scarsamente papabili per queste colonne. Gran sorpresa invece scovare ancora qualcuno deliziosamente pazzo e inclassificabile: grandissimo uso di Theremin e suoni random in questi 5 remixes ove si va dalle pastorali brume care a Irresistible Force (Edit Version) a basi buone per Suns Of Arqa liquefatte in pazzie dadaiste (Doli Dolig Mix). Cut-up, terroristico sampling, Aphrodite’s Child sotto crack, post-rock mefitico, elettronica da gang bang, frattali e frattaglie sonore (Cawod Sydun Mix), ninne nanne per serial killer cullati da John Balance (Machlyd Morawelon Mix) per la miscela più strana che mi sia capitata tra i padiglioni auricolari negli ultimi anni. Pazzi, davvero. Se avete notizie, contattatemi.

PLAYLIST
1) ELEFANT Sunlight Makes Me Paranoid
2) RELAXED MUSCLE Billy Jack/Sexualized
3) FRANZ FERDINAND Darts Of Pleasure
4) THE A5 Cybergoth
5) ROLLERS/SPARKERS Geography For The Leaving
6) STELLASTARR* Somewhere Across Forever
7) BRAER RABBIT Alle-Z/Left Bank (Of The Mind)
8) THE IOS Chattanooga
9) LA MOMO Compilation
10) LE NEON s.p.a.c.e.