A New Form Of Beauty

“A NEW FORM OF BEAUTY”

autore: Virgin Prunes

etichetta: Rough Trade

anno di progettazione: 1981

con: Strongman, Mary D’Nellon, Guggi, Gavin Friday, Dave-id Busarus, Dik.

Questo progetto dei Virgin Prunes, mai terminato, si distingueva per la stravaganza che lo voleva diviso in sette parti: tre vinili (7″, 10″ e 12″), una cassetta, una performance, un video e un libro. Una simile configurazione è rappresentativa di quella che è comunemente conosciuta come new wave, un periodo storico in cui l’utilizzo dei supporti e delle forme più singolari di diffusione, in vece dei tradizionali 33 rpm e 45 rpm, divenne la (non)regola. Una (non)regola che, nonostante il tentativo di omologazione e normalizzazione seguito all’avvento del CD, non sembra sia stata completamente riassorbita e riesce a insinuarsi fra le pieghe della conservazione attraverso continui nuovi stratagemmi. La performance si tenne a Dublino nel 1981, e chiaramente resta appannaggio di coloro che vi assistettero, il video è stato pubblicato solo in alcune sue parti, in Sons Find Devils del 1985, e il libro non ha mai visto la luce. Il resto è stato invece regolarmente diffuso dalla Rough Trade, ristampato in un doppio vinile della Italian Records e, infine, in un CD della New Rose (che però non include il materiale della cassetta). Il contenuto musicale, cosa estremamente rara in un concept, è assolutamente sopra la media e canzoni come la delicata Sandpaper Lullabye e la litanica Sweethome Under White Clouds (inclusa anche nel primo LP del gruppo If I Die, I Die) sono da inserire fra le perle indimenticabili di quell’epoca. La folle furia iconoclasta, tribale, sguaiata e viscerale, del loro post-punk è esaurientemente rappresentata in tutto il suo potere trasgressivo. In un momento in cui tutti parlano di multimedialità è auspicabile la ristampa integrale, nella veste in cui era stata concepita, di questa bozza precorritrice dei tempi.