(Autoprodotto 2009)
A un annetto di distanza dall’ep di esordio omonimo e a nemmeno due anni dalla nascita del gruppo, i romani Formanta! si dimostrano vogliosi di esporre al mondo le proprie composizioni tornando alla ribalta con un nuovo minidisco (mini per la durata, certamente maxi per le dimensioni fisiche: un falso vinile sul quale si poggia il cd). Un lavoretto che mette a fuoco la miscela pop-rock proposta lo scorso anno, perdendo per strada la componente più lo-fi per iniziare ad accarezzare con cautela l’elettronica (Again, Instrumental #1, You Sleep By My Side).
Più che un’evoluzione stilistica, però, a essere evidente è più che altro un notevole salto nella qualità dell’incisione, con la quale però i nostri forse perdono un po’ per strada il calore e la genuinità a bassa fedeltà che era uno dei tratti stilistici centrali del loro lavoro d’esordio. La solarità e quella giocosità sbarazzina venata di sottile malinconia che potrebbe farci pensare ai Belle And Sebastian più elettrici o ai Teenage Fanclub (ma non dimentichiamo nemmeno i Rem, espressamente citati nel titolo del lavoro, e Pavement e suoi derivati) è ancora ben visibile ed è anzi la cifra più evidente della loro musica, che altresì ha guadagnato in complessità e piacevolezza. Gli unici difetti da ravvisare sono una certa monotonia, che fa si che nessun pezzo si erga in maniera evidente sugli altri (l’unico a differenziarsi è forse Claustrophobic, ma più che altro per essere quello dal mood più dimesso), e la voce di Sabrina Gabrielli, che personalmente ritengo troppo monocorde anche se indubbiamente la particolarità del suo timbro, alto e sottile, dà alla band una riconoscibilità immediata.
I quattro ragazzi sono usciti dallo scantinato per diventare un gruppo pronto per il grande salto nel mondo della discografia. Ora sta alle case discografiche accaparrarseli.
Voto: 7
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