Di Elisa Girotti
Ad una prima lettura il libro di Cavina potrebbe avere come protagonista un operaio che lavora in una cava. Leggendolo più attentamente si scopre che il vero protagonista è il lavoro. Il lavoro nel senso più nobile del termine, lavoro inteso come fatica gloriosa, lavoro declinato nelle forme del “costruire”, “produrre”, “coltivare”. I temi che, attraverso la descrizione del lavoro in una cava di gesso, vengono trattati sono tanti: gli infortuni, la paura, la disoccupazione, la delocalizzazione, l’influenza della vita lavorativa nella realtà domestica di ognuno di noi.
Il lavoro è quindi al centro di questo lungo racconto di una cava e degli operai che con le loro famiglie, ogni giorno, con passione e sudore, cercano di arrivare a fine mese, tra incidenti e figli ingrati, tra conti da pagare e lavori umili. Racconto che ha in sé la forza di un verismo fuori dal comune, un libro a tratti pesante, quasi quanto le fatiche e le vite di questi personaggi, tutti con una ruvidità che li contraddistingue, divenuti un po’ di gesso anche loro, ostinati ed impalpabili come la polvere in cui vivono.. Il libro di Cavina scivola via sommesso, quello che si sente voltando le sue pagine è il rumore tenue, lento, infaticabile ed emozionante della vita che scorre.
Link: Cristiano Cavina ‘Scavare una buca’, Marcos Y Marcos, 2011